Come creare una strategia SEO
Nel corso della lettura, ti guiderò nella creazione di una strategia seo passo dopo passo. Se il tuo business è da avviare ti rimando agli articoli: analisi swot per il tuo progetto e come fare una ricerca di parole chiave, dove troverai punto per punto l’elenco delle operazioni da fare per avviare il tuo business.
Check di Google Analytics

La verifica dello storico di Google Analytics, nel nostro caso, è importante per controllare l’acquisizione del traffico organico e individuare le pagine più importanti del nostro sito. Google Analytics è un software dalle innumerevoli possibilità.
Per la nostra strategia SEO ci serviranno queste informazioni:
- controllo dello storico visite e performances con Google Analytics;
- controllo del traffico organico;
- controllo delle pagine più performanti;
- individuazione delle pagine più importanti dell’ultimo anno.
Dopo aver effettuato questi passaggi, ecco cosa fare:
- annota i principali cambiamenti delle prime 50 pagine: individua le pagine che hanno perso maggiore traffico, studiane il motivo e intervieni tempestivamente ( potrebbero avere bisogno di maggiore contenuto o non contenere nel testo le principali parole chiave);
- crea gli obiettivi su Google Analytics.
SEO Audit
Verifica se esistono problemi tecnici usando Screaming Frog e Google Search Console. Effettua un controllo della struttura del sito e osserva se la struttura del sito è in linea con gli obiettivi di posizionamento online e scarica il documento contenuto nella mia guida sull’analisi SEO
Crawl depht
Quanto è distante dalla Home Page la pagina che rappresenta il business core del sito? Se è più profonda di due clicks, rimedia subito diminuendo la distanza della tua pagina-servizio dalla home page. Esistono landing pages? Hanno priorità nel tuo progetto digitale? Esistono pillar articles ? Sono aggiornati? Hanno un ruolo principale nella gerarchia del sito web?
Breadcrumbs e SEO
La comunità SEO afferma che i breadcrumbs sono gli strumenti meno usati per comunicare ulteriormente a Google la struttura del nostro sito web.
Ricordate l’ultimo mio post su LinkedIn su Google Bert sulla risorsa giusta, nella categoria giusta, all’interno della struttura corretta?
Attraverso l’uso dei breadcrumbs puoi comunicare costantemente a Google la struttura in cui si trova la tua risorsa e come è collegata con il resto!
Due consigli:
- ottimizza i breadcrumbs
- inserisci i dati strutturati per breadcrumbs
SEO on page
Fai un check dei titles, delle meta-descriptions e dell’url. Questi elementi sono in linea con gli obiettivi di posizionamento? Fai un rapido controllo dell’uso degli h2 tramite Screaming Frog. Effettua un check della velocità desktop e mobile con Google Speed Test. Segui le indicazioni per migliorare la velocità del tuo sito web.
On page SEO veloce
Quando tutti gli elementi tecnici sono funzionanti e in regola, quando la gerarchia degli elementi è ben definita e trasmessa a Google, possiamo dedicarci ad una strategia veloce e dal risultato assicurato e interagire con uno degli elementi SEO più forte in assoluto: il contenuto.
Come ottimizzare il contenuto velocemente e al meglio.
1) apri Semrush- Organic Research- Pages;
2) qui troverai tutte le pagine più performanti (quelle più posizionate);
3) clicca su ognuna di esse e oltre alla “focus keyword”, la parola chiave a più alto volume di ricerca, osserva tutte le altre parole chiave potenziali per le quali non sei posizionato.
Un esempio pratico….

Nell’immagine catturata durante un’ottimizzazione on page di un prodotto “pasta lavamani”, ho notato altre parole chiave non menzionate come: pasta lavamani per meccanici, pasta lavamani professionale, pasta lavamani migliore…
Ho inserito queste parole chiave a carattere commerciale nei meta-dati lasciando inalterata la “focus keyword”.
Una tecnica molto banale e sicuramente molto usata, ma non così spesso…
Quando la applico solitamente? Come raccontavo qualche giorno fa, non tutti i progetti hanno bisogno della stessa strategia e dello stesso tempo. Molti rispondono istantaneamente e vanno facilmente a regime.
Applico questa strategia on page di pagina per pagina e ricerca delle chiavi correlate di prodotto, prodotto per prodotto, in caso di progetti che rispondono più lentamente degli altri e che richiedono maggiore dedizione, oppure in caso di progetti già ben ottimizzati per ampliare il raggio di azione di acquisizione nuovi interessanti posizionamenti.
Analisi del posizionamento del sito
Quando ci approcciamo ad un nuovo progetto web lo analizziamo in tutte le sue parti: mercato, target, competitor, scenario online, struttura e storico…
Ma siamo proprio sicuri di esaminare bene il posizionamento storico del sito?
Mi spiego meglio: analizzare il posizionamento attuale è scontato ed è la prima cosa che si fa durante l’analisi di un sito web.
Analizzare i posizionamenti di due o tre anni fa è ancora un’operazione scontata.
Per una combinazione di casi e per una migrazione fatta male, in occasione di un nuovo progetto ho esaminato un calo incredibile: “nulla di nuovo un semplice fioccare di errori 404 e pagine non migrate ripetute che hanno provocato il crollo e la perdita di tantissime prime posizione di interesse”.
Come prima cosa ho reindirizzato le pagine non migrate: anche questa è un’operazione scontata e banale.
La cosa più interessante è stata l’esame dei posizionamenti mese per mese dell’anno 2015.
Lì ho trovato intenti di ricerca preziosi, parole chiave secche e chiavi informative realmente preziose e per il quale lo stesso progetto era posizionato.
Oggi questi posizionamenti non ci sono più.
Sicuramente con la migrazione molti li recupereremo in tempi brevi. Il fatto però è che non voglio sprecare tutte le altre chiavi di posizionamento informative dell’anno 2015 e degli altri anni perchè mi danno una chiara idea di cosa cerca la buyer persona di questo brand “in modo molto più specifico”.
Questo storico lo aggiungo alla ricerca di parole chiave attuale e poi cercherò di capire come usarlo insieme agli altri dati e in concomitanza alla nuova strategia. In poche parole studia lo storico del vostro nuovo progetto mese per mese e anno per anno: scoprirai dettagli utili ai fini del conseguimento dell’obiettivo.
p.s. non sempre funziona, la maggior parte delle volte troverai gli stessi dati dell’ultimo anno. L’esame però vale sempre la pena farlo.
Testo nelle categorie di prodotto
Le categorie di prodotto sono elementi spesso trascurati e poco curati: la maggior parte delle volte non contengono testo e quelle che lo contengono hanno dei testi poco curati.
Non bastano solo 450 caratteri, è importante lo sviluppo di un testo accurato con un’introduzione del prodotto, informazioni specifiche che rispondano alle famose 5 w (who, what, when, where, why) e che forniscano risposte a tutte le domande degli utenti.
Delle belle immagini in aggiunta completano il tutto, altrimenti il target troverà risposte alle sue domande in altri luoghi.
Riscrivere le categorie conta e porta tanti risultati.
Ecco una parte di una categoria di prodotto di una nota azienda del settore automotive che contiene:
– un testo accurato SEO oriented ( che risponde chiaramente ad un intento di ricerca);
– un carosello di immagini che paragona i modelli.

Copertura e prestazioni con Google Search Console.
Effettua un check sui seguenti elementi:
- index status: le pagine sono correttamente indicizzate? Verifica se la sitemap è stata inviata;
- crawl budget: verifica quante volte il tuo sito viene visitato da Google;
- controllo del robot.txt: rendi accessibili le pagine più importanti del sito. Evita che siano online versioni http e https, inserisci hreflang ( nei siti multilingua), aggiorna la sitemap, evita url duplicati;
- crawl errors: controlla se ci sono errori 404 e duplicati;
- internal links: controlla l’architettura del sito e la struttura interna dei links del sito. Ci sono gerarchie? Sono organizzati in modo logico e fluido secondo il visitatore e gli obiettivi di posizionamento del sito?;
- analisi link profile: analizza la quantità di links in entrata e la loro qualità. Che tipo di DA hanno? Sono dofollow, nofollow, spam? Se è il caso pulisci il link profile del sito del cliente dei links spam con Google disavow. Verifica se c’è equilibrio fra links nofollow e dofollow, la quantità di links dofollow in entrata deve superare almeno il 50% del totale dei links;
- sitemaps: aggiorna la sitemap, prediligi le pagine più importanti e se ci sono pagine molto simili scegli una versione canonica. Il tag canonical è importantissimo;
- AMP. la versione del sito è responsive e mobile friendly?;
- contenuti duplicati: elimina i duplicati;
- meta dati duplicati: cambia i meta-dati duplicati;
- titles duplicati: sistema i titles duplicati;
- verifica dei dati strutturati
Check del rendimento su Google Search Console
Verifica del CTR

Apri la console di Google, entra in risultati di ricerca, inserisci flag su clicks, CTR, posizionamento. Qui si apriranno le pagine più posizionate e che producono maggiore traffico. Intervieni tempestivamente su quelle che stanno perdendo posizionamento modificandone contenuti (se occorre) e meta-dati. Controlla in ogni pagina in GSC e verifica se esistono perdite di impressions, posizionamento, click.
Miglioramento meta-dati:
- l’url corrisponde alla metadescrizione?
- il title tag contiente parole forti ed emozionali? È noioso? Ecco un esempio di title tag funzionale, se possibile inserire la principarle keyword [Number] + [Emotional Adjective] + [Content] + [That Does What Exactly?]
- metadescrizione: dà la sensazione di essere atterati nel posto giusto? È in linea con url e title?
Implementazione Rich Snippet
Implementa i rich snippet per aumentare CTR. Valuta quando è possibile inserirli e se è il caso usando Google Data Hightlighter. Articolo consigliato: moz.com/blog/higher-organic-click-through-conversion-rates-rankings
Misura i progressi usando la comparazione dei dati in Google Search Console
Il mercato di riferimento del business
Rispondi a queste domande per identificare il tuo mercato di riferimento.
- In quale mercato è inserito il business?
- Quali sono i prodotti-servizi dei competitor?
- Quali sono i principali posizionamenti?
- Quali sono le parole chiave a più alto volume di ricerca del settore?
- Quali sono le parole chiave per le quali è più facile posizionarsi?
- Quali sono le long-tail keywords e i termini di ricerca correlati più usati?
- Qual è il target di riferimento?
- Ci sono gap di keywords inesplorate e poco utilizzate?
Check del posizionamento attuale
Fai un rapido check del posizionamento attuale. Studia come potenziare i posizionamenti acquisiti e cercane di nuovi con la keyword research. Intervieni con le attività di SEO on page.
Keyword Research
Fai una ricerca di parole chiave per posizionarti o per acquisire nuovi posizionamenti che tenga conto del posizionamento attuale, di quello da conseguire, delle keywords migliori di settore e degli obiettivi del cliente. Longtail keywords, google suggest, intenti di ricerca faranno parte della keyword research.

Osserva il contesto di riferimento delle principali chiavi per cui intendi posizionarti, studia il funzionamento di Google Bert
Tools suggeriti per la tua ricerca di parole chiave:
- Semrush
- Seozoom
- Arhefs
- Answer The Public
- Google Suggest
La mia lista di seo utilities potrebbe fare al caso tuo.
SEO Strategy
Elabora una strategia SEO che sia in linea con gli obiettivi di posizionamento e che tenga conto dell’obiettivo del business di riferimento, della struttura del sito, delle dimensioni del sito, della quantità di pagine/articoli/prodotti/media da ottimizzare.
Modifica SEO ON Page
Effettua una modifica e una revisione on page degli elementi del sito in base ai criteri emersi in fase di seo audit, di check del posizionamento attuale, dello studio del mercato di riferimento e del target, della keyword research della seo strategy e verifica se sono in linea con gli obiettivi del cliente.
Content AUDIT
Svolgi un’accurata analisi dei contenuti del sito e dei suoi posizionamenti. Decidi cosa implementare, eliminare o scrivere in base alle necessità del nostro target. Controllare la freshness dei contenuti. Se sei interessato alla content audit checklist, ti consiglio di leggere l’articolo consigliato: www.searchenginejournal.com/content-audit-checklist
Strategia Topic Clusters

I contenuti sono organizzati secondo la strategia topic clusters: pillar content, cluster content, hyperlink?
Il progetto ha bisogno di posizionarsi in un settore molto competitivo?
Se sì implementarli, è importante (leggi anche un piano di content marketing per i tuoi contenuti).
Entità

Il lavoro sulla semantica e sulle entità, dati che forniscono a Google maggiore comprensione del testo è una strategia che aiuta posizionamento e visibilità (ti consiglio di leggere intento di ricerca e semantica).
Contenuti e Hot Topics
L’aggiornamento costante dei contenuti con nuovi posizionamenti e hot topics migliora il posizionamento dei contenuti e il traffico. Aggiorna i tuoi articoli osservando l’andamento stagionale, i trends del momento e gli argomenti caldi di settore, gli hot topics.

Ti consiglio di leggere gli articoli: strategie di blogging che funzionano di più, i principali seo trends
Cura la formattazione del testo
- uso dei bullet points
- cura delle spaziature del testo
Cura la formattazione del testo e aggiungi una lista puntata con bullet points.
Una lista puntata organizza, offre una sensazione di comprensione generale dell’argomento.
Dedicarsi a un unico punto può essere convincente, ma 10 punti che ruotano intorno a un perno, convincono di più.
Crea una lista di servizi e benefici nel tuo pillar. Le liste accompagnano il lettore alla scoperta dell’articolo.
Consigli per la formattazione dei bullet points
- adotta chiarezza e semplicità;
- mantieni la stessa lunghezza;
- usa la grammatica;
- cura la punteggiatura.
Paragrafi, titoli e sottotitoli: la leggibilità
I paragrafi non possono essere troppo lunghi, ma devono contenere un pensiero compiuto.
Per facilitare il passaggio/collegamento tra i blocchi argomentativi usa dei titoli e delle stringhe di testo graficamente diverse dai paragrafi. Rispetta le buone regole degli header che prevedono un tag H1 dominante seguito da altri titoli h2 con un font più piccolo.
Monitoraggio delle keywords
Monitora il posizionamento delle keywords tracciate e inserite nel software seo. Controllane le performances e individuare le strategie per migliorarne la visibilità e l’acquisizione del traffico.
Creazione del piano editoriale dei contenuti
Crea un piano editoriale dei contenuti in linea con gli obiettivi di posizionamento e acquisizione del traffico, stagionale e che tenga conto degli eventi principali di settore e in relazione al brand. Usa le tecniche di seasonal seo e topic clusters.
Monitoraggio delle performances
Con il tempo monitora sempre le performances del progetto con GA, GSC e il tool seo usato per tracciare le performances.
Cannibalizzazione degli intenti di ricerca
Hai mai sentito parlare di cannibalizzazione degli intenti di ricerca e di semantica?
La cannibalizzazione degli intenti di ricerca intorno ad un argomento, avviene quando ci sono troppi articoli nello stesso blog che parlano di un argomento e lo fanno in modo casuale e frammentario creando contenuti di scarsa qualità.
La cannibalizzazione degli intenti di ricerca avviene quando sempre all’interno dello stesso blog esistono articoli che parlano dello stesso argomento in modo causale senza un’architettura delle informazioni che li classifichi secondo le ricerche dell’utente.
Google non riesce ad attribuire un posizionamento a nessuno di questi articoli che trattano lo stesso argomento in modi differenti e il posizionamento decade o peggio ancora oscilla ogni settimana senza sosta e senza assegnazione di posizionamento in top 10 in nessuna di queste risorse.
Come risolvere questa situazione?
- analizza il tuo sito web con un qualsiasi software di ranking
- digita la parola chiave o l’argomento sospetto di fluttuazione
- osserva cosa appare
Ci sono intenti di ricerca e parole chiave relative allo stesso argomento distribuite in modo confuso su tanti articoli?
Ci sono le stesse parole chiave che competono per contenuti diversi? Hai una cannibalizzazione di parole chiave.
Se sì devi rivedere la strategia con un piano editoriale SEO e facendo content pruning (eliminando contenuti inadeguati e reindirizzandoli verso il contenuto importante) dopo ricerca di parola chiave.
Questa operazione è da fare con attenzione e preparazione altrimenti provoca danni e peggioramento di posizionamento e visibilità.
Se fatta in modo opportuno è una tecnica SEO di content audit e content pruning che porta enormi vantaggi in termini di traffico e posizionamento sopratutto nei grossi progetti editoriali dove gli articoli sono sempre tantissimi.
I vantaggi sono:
- l’attribuzione del posizionamento ad una risorsa di valore e ben curata
- la conquista di nuovi posizionamenti
- maggiore posizionamento e maggiore visibilità
- minore risorse da scansionare per Google e migliore indicizzazione
Reputazione del brand e SEO
Un sito che gode di fiducia e credibilità da parte di Google e che ha una forte reputazione e conoscibilità del marchio risponde in maniera efficace e repentina ad un intervento SEO (ovviamente un intervento pertinente e necessario).
Sto per affermare esattamente quello che affermano molti SEO, ma con dati testati durante la mia attività quotidiana.
Faccio un esempio…
“L’aggiornamento con le ultime novità sul tema dell’articolo di sito che ha forte trust diventa automatico e migliora subito la visibilità e il posizionamento dell’articolo, l’aggiornamento con le ultime novità sul tema dell’articolo di un sito giovane e privo di popolarità del brand fatica a migliorare il contenuto e il suo effetto non è immediato. L’ articolo migliorerà la sua visibilità ma con tempi più lunghi”.
Sto ripetendo una banalità: “SEO e reputazione del brand vanno di pari passo”.
La SEO può contribuire a costruire la brand awareness di un brand ma non nella prima fase e non istantaneamente: i primi tempi meglio se procedono di pari passi per ottenere risultati in tempi brevi.
Non tutto può fare la SEO.
Vediamo come rimediare in una situazione agli albori e con consigli pratici.
Eccone alcuni:
- migliora la tua pagina “about us” o “chi siamo” e inserisci tutti gli elementi che possano migliorare la tua reputazione;
- migliora le biografie degli autori (nel caso di un progetto editoriale);
- crea una sezione con testimonials;
- crea una sezione di presentazione casi studio o progetti;
- aumenta i tuoi link in ingresso;
- crea risorse di settore;
- apri un canale Podcast (leggi la guida SEO e podcast: test e guida definitiva per l’uso);
- crea una strategia YouTube SEO;
- abbina le strategie di Pinterest SEO (dove possibile).
La SEO è sempre più un sistema integrato fatto di strategie digitali e professionisti che lavorano su fronti diversi per lo stesso obiettivo.
È sempre così? No. In Italia ci sono nicchie e imprese di attività locali che portano risultati incredibili in tempi brevi e con un investimento minimo.
Il mio discorso riguarda sopratutto la SERP competitive e in parte le SERP poco competitive. In queste ultime voglio mettere l’accento sul fatto che le stesse strategie effettuate su brand molto conosciuti rispondono molto più velocemente rispetto alle stesse effettuate su brand poco conosciuti.
Le strategie su brand conosciuti rispondono in tempi brevi, mentre le altre hanno bisogno di più tempo (6 mesi e anche un anno).
I risultati di un buon lavoro svolto arrivano sempre anche dopo tanti mesi: il punto è che bisogna saper aspettare e continuare a lavorare con lo stesso ritmo e lo stesso entusiasmo nel frattempo (questo aspetto è meno facile da sviluppare e qui entrano in campo pazienza e tenacia).
Lavoro di squadra e risultati che arrivano nel medio lungo periodo: ecco cosa sto constatando in questi ultimi mesi per quanto riguarda i settori molto competitivi.
Brand entity e SEO
La grande sfida è iniziata con l’AI generativa e Google I/O. Tornano centrali azioni ritenute non strettamente necessarie fino a qualche tempo fa. Parlo di digital Pr e di tutte le azioni SEO offsite.
Prima della SEO dobbiamo anteporre lo sviluppo della popolarità del brand.
Immaginarsi nuovamente come un ufficio stampa tradizionale online che lavora per la promozione del brand e delle sue iniziative: questa la strada.
Vediamo nel concreto cosa fare nel nostro piccolo con la SEO:
- fai un check per scoprire se il brand domina la SERP in tutte le sue funzionalità
- fai un check per scoprire se il brand ha profili social curati e aggiornati
- fai un check (in incognito) per scoprire quanti rich result possiede il sito del brand
- negli intenti di ricerca più frequenti esiste anche qualche intento relativo al brand
- il tuo brand in Google e nelle SERP a quali entità viene associato?
- hai una panoramica completa delle entità dei brand dei competitor?
Le entità del brand vengono chiamate comunemente “brand entity”. Ecco io partirei da qui per fronteggiare Google I/O.
Local SEO
Il business ha bisogno di LOCAL SEO? Se sì crea la pagina GMB e ottimizzarla secondo le best practices di local seo
The periodic table of SEO Success factors

Consulta la tavola periodica dei fattori SEO.
The periodic table of Content Marketing
Se credi che ancora possa mancare qualcosa ai tuoi contenuti, consulta la tavola periodica degli elementi di una completa strategia di Content Marketing.

I trend digitali
La SEO è una disciplina in costante aggiornamento. Informarsi sulle novità del settore e frequentare corsi di digital marketing è di fondamentale importanze per restare a passo con i tempi e, nei casi più fortunati, per prevedere gli scenari digitali. Se sei interessato ai SEO trend e alle principali tendenze SEO del 2023 clicca qui
Se vuoi sapere come prepararti per l’avvento di SGE leggi la mia guida: Google I/O e SGE: tutto quello che devi sapere
Migliorare il posizionamento SEO velocemente
Ogni consulente SEO ha le sue strategie davanti alle necessità di migliorare il posizionamento online del sito molto velocemente. Con Google Search Console e Semrush, in questa guida troverai applicazioni pratiche, strategie e metodologie per aumentare velocemente il traffico del tuo sito web.
FAQ e SEO

Le FAQ sono uno strumento molto prezioso in una strategia SEO, ne esistono di diversi tipi e per diverse esigenze. Da inserire in Home Page, nella apposita sezione FAQ o in fondo ad ogni articolo sono uno strumento irrinunciabile per rispondere alle necessità di Google e sopratutto del nostro utente. Leggi la guida dedicata: FAQ e SEO
Le linee guide EAT
Le regole EAT e le competenze di un autore sono sempre di più correlate.
I contenuti che rispecchiano Expertise, Authoritativeness, Trusthwortiness sono sempre più richiesti da Google. Come scoprire se il mio sito è in linea con i requisiti EAT?
Leggi la mia guida dedicata per saperne di più. Ecco il link.