Home » Seo » Posizionamento seo » EEAT: guida per una reputazione a prova di Google!
EAT o meglio EEAT sono i nuovi parametri Google introdotti da Google per la valutazione dei contenuti: esperienza, competenza, credibilità affidabilità di un autore o dell’intero sito web. “Credo che questa sia la novità più importante e da tenere d’occhio sopratutto nei progetti editoriali”.
Non parlerò a fondo di EEAT perchè trovi le linee guida sull’articolo di Google a questo link) ma di come viene identificata e rilevata da Google. Oggetto dell’articolo saranno invece consigli su come migliorare la reputazione per aumentare la credibilità e la visibilità online e su come scrivere un contenuto EEAT. Scopriamo insieme cos’è l’authorship autore, come google identifica l’esperienza dell’authorship autore, come misurare l’EEAT del nostro contenuto o del nostro sito web.
Buona lettura!
L’Authorship Autore è un sistema di identificazione dell’autore del contenuto rilasciato da Google. Oggi è un elemento SEO sempre più importante che influisce sul Ranking e sul posizionamento: lo dice Lily Ray al MozCon. Le regole E.E.A.T e la competenze di un autore che scrive un articolo influenzano la SEO e sono a tutti gli effetti un elemento di posizionamento.
A pubblicare lo studio è Lily Ray su Amsive.
Naturalmente attinge alla sua biografia ma ciò che conta di più sono le maggiori entità con cui Google entra in contatto. Ad esempio: “per un autore che scrive di economia e finanza sul il Sole 24 Ore in Italia, il Sole 24 Ore è un’entità determinante e riconosciuta da Google”. Secondo Lily Ray l’entità con cui collabora è più importante della biografia dell’autore stesso. Attraverso le entità che costituiscono la sua biografia Google comprende la competenza in materia.
Se vuoi simulare il funzionamento del Knowledge Graph mentre rileva le entità utili per definire e identificare l’autore ecco il link dello strumento: demo.nl.diffbot.com
Scoprire come Google classifica gli elementi in base ai requisiti EEAT porta a studiare i meccanismi del Knowledge Graph in modo molto approfondito e a scoprire molti altri aspetti del suo funzionamento.
Analizziamo un elenco sugli elementi da considerare per migliorare questo importante elemento indiretto SEO.
Gli elementi off-site da considerare per migliorare la nostra EAT:
Gli elementi on-site:
Entità correlate:
Contenuti:
Lavorare su ognuno di questi elementi non è tempo perso e apporta grandi risultati nel lungo periodo.
Vediamo le principali domande da porci per comprendere se l’aggiornamento può avere un impatto sul nostro contenuto:
Se hai risposto sì a tutte queste domande dovresti rivedere tutti i i tuoi contenuti.
Experience
L’esperienza si riferisce all’esperienza diretta del creatore del contenuto con quanto sta scrivendo. L’esperienza è stata aggiunta all’acronimo E.A.T. ed è probabile che Google abbia aggiunto la seconda E per sottolineare l’importanza dei contenuti creati dall’uomo. Cosa scrivere in un contenuto che soddisfi i parametri E.E.A.T Qual è l’esperienza personale dell’autore con l’argomento di cui sta scrivendo? Cosa pensi a riguardo, quali esempi riporti? Quali test e come hai affrontato risolto le problematiche relative all’argomento.
Un linguaggio che riflette segnali di esperienza diretta che dia fiducia sia per Google che per i lettori.
L’intelligenza artificiale non può sperimentare il mondo reale pensa a come rendere i tuoi contenuti più visibilmente umani.
Questo è il mio approccio quando pianifico e gestisco i contenuti del blog dei clienti in ottica SEO.
Non solo SEO e contenuti costruiti per ottenere posizionamento, ma sopratutto contenuti personalizzati per ottenere fiducia dai lettori e da Google.
Se i dati analytics dopo il rilascio del Google Helpful Content Update non tornano fra qualche settimana o mese (di solito gli aggiornamenti vengono rilasciati in USA e piano piano vengono aggiornati in tutte le lingue).
Ecco un questionario a cura di Aleyda Solis che ti aiuterà a comprendere la bontà dei contenuti:
docs.google.com/spreadsheets/d/12-F9Z4NzDADOFRQtOiN-CtjY2aaqj-R5CcrJNCuTha4/edit#gid=0
Si può dimostrare EEAT con i dati strutturati?
Ecco come fare: